Caro Poggio Murella,
ti ricordi di me? Sono Eleonora, ci conosciamo ormai da quarant’anni, ho avuto la fortuna di crescere correndo nella tua bella campagna, giocando con gli animali. Mi hai insegnato il rispetto della natura, per le cose semplici, per i veri valori, vivendo in un paese dove apparentemente mancavano molte cose, ma dove in realtà c’era tutto, tutto l’essenziale, imparando giorno dopo giorno ad amare questa terra.
Crescendo ho iniziato a sentire il bisogno di dover fare qualcosa di più per sostenerti e aiutarti ad andare avanti. Allora sono partita dalle piccole cose: ho sempre partecipato alla vita della parrocchia, fin da ragazzina ho fatto parte della corale. Poi mi sono avvicinata alla Pro Loco, nella quale sono ormai da tanti anni.
Nel 2009 ho avuto la prima opportunità importante per darti una mano in maniera più efficace: una candidatura per far parte dell’amministrazione comunale. Abbiamo vinto, ho avuto il privilegio, grazie al sostegno di tutti in nostri compaesani, di essere per due anni e mezzo il tuo consigliere comunale, con delega al sociale. Ma con quello stesso coraggio e con tanta amarezza a dicembre del 2011 ho deciso insieme ad altre persone, spinte dal medesimo sentimento, di fare un passo indietro e far cadere l’amministrazione, nel rispetto di quei valori che tu per primo mi hai insegnato. Un’altra opportunità l’ho avuta nel 2012, ma non ci sono riuscita.
Ci sono stati momenti non facili, ma che servono per trovare la forza e la determinazione per andare avanti. In questi anni ho continuato a sostenerti come meglio ho potuto, ho partecipato a tutte le attività del paese. Oltre che nella Pro Loco ho collaborato anche con la nostra Filarmonica, altra associazione importante, e nel Comitato di frazione, perché credo che sia fondamentale interagire con tutti per il bene comune, ma non ho mai abbandonato la speranza di riuscire un giorno a fare qualcosa di più.
Ecco, credo che adesso si sia presentata quell’occasione che capita forse una sola volta nella vita. Se tu ci crederai insieme a me, riusciremo veramente a fare qualcosa di buono. Allora, amico mio, ora sta a te non abbandonarmi, fidati di me, così avremo la possibilità di riprendere a lavorare seriamente dove ci eravamo lasciati.