Caro Manciano,
amico mio, in tutti questi anni ci siamo divertiti molto, e insieme abbiamo messo in piedi tante battaglie quasi tutte vinte.
E mi piace l’idea di poterne vincere ancora.
Mi è sempre piaciuto stare insieme agli altri, sentirsi una comunità, allegra e vitale. Fare squadra. Uno dei miei ricordi – continuo a “giocare”, ma ho 47 anni e lavoro nell’ufficio tecnico delle Terme di Saturnia – mi riporta quando a sedici anni davo una mano a costruire le maschere e i carri di quel Carnevale che animavano il centro storico. La mia prima vera avventura è stata quella del calcio: non ho mai tirato a pallone, mi piaceva organizzare, vedere i ragazzi diventare sempre più bravi. Al calcio è seguito il basket. E poi l’Avis, con cui ho collaborato per dieci anni con un gruppo fantastico; la Pro Loco, con un crescendo di eventi, concerti, la Festa delle Cantine rinnovata e diventata un appuntamento importante per tutti noi… Dimenticavo: da ragazzino sognavo di suonare, e ci sono riuscito – mettendomi alla prova con le percussioni – grazie agli amici di “Le false partenze”, il gruppo musicale che ha portato il tuo nome anche fuori dai confini della nostra regione.
Ma non voglio ringraziare solo te, perché nella mia vita ho vissuto quasi tutto il tuo territorio, vivendo periodi fantastici a Marsiliana, San Martino, Poggio Capanne, dove i miei cari genitori che ora non ci sono più mi portavano a trascorrere festività e vacanze.
Sette anni fa sono stato tra i promotori del Palio delle Botti e tra i fondatori del Comitato Bottai. Un’iniziativa cresciuta negli anni, con la soddisfazione di vedere tanta gente assistere alla gara e fare il tifo per i rioni. Sono molto fiero di questo successo, perché è una competizione sana e ha contribuito a far rivivere il tuo centro storico: mi piacerebbe proprio vederlo rifiorire, ripopolato di giovani. Vorrei vedere via Roma di nuovo piena di negozi come una volta.
E se c’è spazio per un altro desiderio, mi piacerebbe che sparissero le lotte di fazioni e la critica per partito preso.
Per finire, caro Manciano, penso di avere dato e ricevuto tanto.