GIULIO DETTI

giuliodetti@tradizionefuturo.com

Caro Manciano, 
ti scrivo per dirti che ho deciso di dedicare le mie energie per fare il sindaco di tutti i tuoi cittadini. Ti confesso che è stata una scelta difficile, perché è un impegno che spaventa, ma il brivido che sento ogni volta che varco il portone del tuo palazzo mi ha convinto. È troppo bello dedicarti tutto me stesso.
Nella mia vita ho viaggiato tanto e vissuto lontano da te, sappi che in quei momenti mi sei sempre mancato tanto. Vederti spuntare su nel cucuzzolo nel viaggio di ritorno è sempre stata un’emozione incredibile. Non te lo avevo mai raccontato, ma devo dirti che c’è stato un momento in cui questo sentimento è stato molto più forte delle altre volte.
Alcuni anni fa, quando decisi di candidarmi ero in Australia. Nel viaggio di ritorno ti vidi sbucare in tutta la tua bellezza, subito dopo la cannellina del Fanfani. In quell’occasione sentii forte dentro di me una grande emozione. Capii in un attimo che da quel momento non c’eri solo te, ma un territorio fatto di altri borghi, campagne, siti archeologici e attrattive naturalistiche. Te non eri che la punta dell’iceberg del nostro meraviglioso comune. Sono passati diversi anni ormai, ma i brividi li ho sempre.
So che devo chiederti scusa per gli errori che ho commesso. So che devo migliorare in tante cose. Sono stati tanti i momenti difficili in cui ho sofferto, spesso ho sentito addosso il giudizio e i pregiudizi delle persone e ti confesso sono molte le sere che non ho dormito per questo. Però poi, l’emozione di fare qualcosa per te e la gioia nel vedere il sorriso di un tuo cittadino felice mi hanno sempre dato la forza di andare avanti. Con ancor più energia e determinazione. 
Sai cosa ti dico?… sono proprio fortunato. Adesso ho una squadra meravigliosa, un gruppo che condivide come me un sogno. Darti un futuro. Il futuro migliore, il futuro che meriti. Ti prometto che ci impegneremo tutti con passione ed entusiasmo, perché ti meriti il meglio. Lo sai. Io voglio vederti sempre vestito a festa. Come per Natale. Con le piazze gremite e con le vie del centro storico piene di bambini con il naso all’insù a guardare il tuo palazzo illuminato. Sì, me lo hai già detto, vuoi che accendiamo quella luce anche quest’anno. Lo faremo, assieme a Babbo Natale e alla Befana, e vedrai non la spegneremo più.